Welfare

Pensioni sospese. E se l’Inps baglia?

Cosa succede se i ritardi non sono del cittadino, ma di Asl e Regioni

di Massimo Persotti

Ho sentito alla radio alcuni casi di sospensione della pensione di inabilità perché non è stata effettuata la visita di revisione. Vorrei avere maggiori informazioni.
Daniela B. (L?Aquila)

Risponde Massimo Persotti
Molti disabili, titolari di una pensione di inabilità o dell?indennità di accompagnamento, si sono visti sospendere il pagamento. Motivo: la mancata revisione sanitaria. Accade che l?Inps interrompa il trattamento anche quando, per ragioni non imputabili al cittadino, la revisione non viene tempestivamente effettuata dal competente organo medico-collegiale della Asl. Ricostruiamo la vicenda con Giovanni Masciocchi, difensore civico dell?Abruzzo. «Il problema» spiega, «è sorto con il passaggio alle Regioni delle funzioni in materia di invalidità civile e con l?affidamento degli adempimenti amministrativi alle sedi periferiche dell?Inps». Solo in Abruzzo sono state almeno 10mila le pratiche da definire e i ritardi si sono accumulati. Così, le visite di revisione sono slittate oltre le scadenze stabilite. Il tutto mentre la direzione centrale dell?Inps ha impartito disposizioni alle strutture decentrate invitandole ad azzerare gli importi delle sue prestazioni «a partire dal mese di scadenza della revisione» qualora non fosse stata svolta la visita.
Una disposizione «illegittima», tuona Masciocchi, perché «la revoca delle provvidenze è prevista dal dm 387/91 solo nel caso in cui il minorato non si presenti a nuova visita e non quando la visita non è stata disposta per inerzia o ritardo dell?amministrazione. Scatta la sospensione dei benefici ma in via cautelare quando, come prevede il dpr 698/94, la Commissione medica periferica del ministero del Tesoro accerti l?insussistenza dei requisiti prescritti. Nulla autorizza a ritenere che la scadenza del termine fissato per il riesame dello stato di inabilità comporti l?effetto sospensivo delle provvidenze concesse». Masciocchi ha chiesto l?intervento sulle strutture previdenziali di Regione e Inps.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.